Alterazioni spazio-sensoriali

May 24th, 2011 § 0 comments

Senza precedenti.

Credo che l’alterazione spazio-sensoriale e temporale alla quale siamo sottoposti dalle nuove tecnologie non abbia precedenti nella storia dell’umanità.

Niente del passato sembra paragonabile.

Non, anticamente, la pur straordinaria comparsa delle arti figurative, che in ogni caso rientravano in una sfera ( simbolica o realistica ) di riproduzione antropomorfa o naturalistica ( una comparsa che, comunque, ha impiegato secoli per affermarsi ). Non le dimensioni sonore sempre nuove offerte da strumenti musicali di nuova creazione o da innovative strutture compositive. Non le riproducibilità apparentemente “oggettive” offerte in tempo quasi reale dalla fotografia nell’Ottocento. Non la cinematografia dapprima muta e in bianco e nero, poi sonora e a colori ma sempre confinata nel tempo e nello spazio a momenti non più lunghi di un paio d’ore. Non la radio, e neppure la televisione quando la scelta era limitata a pochi canali in orari definiti.

Ora siamo immersi in un flusso continuo e totalizzante. Siamo sempre connessi a un altro da noi, lo stato di eccezione, nella quotidianità, non sta nella fruizione di narrazioni visive e sonore ma nella loro assenza. Siamo esposti a rappresentazioni più reali della realtà, iperreali, con livelli di definizione ineguagliabili da qualunque esperienza personale. Gli spettacoli a cui assistiamo sono totalizzanti non tanto per la loro carica emozionale sul piano psicologico ( accade, ma sempre più raramente ) quanto per la penetrante capacità di saturazione dei loro effetti speciali. Le immagini che fruiamo perennemente sono ormai tridimensionali e a corrente continua, con un’apparente infinita possibilità di scelta tra prodotti tendenzialmente analoghi.

Ciò che risulta ancora collegato a un’esperienza corporea sopravvive, a livello collettivo, soltanto all’interno di grandi liturgie comunicative che vengono sistematicamente potenziate e promosse da ipernarrazioni collettive ( i campionati di calcio, gli show delle superstar, le apparizioni terrene delle nuove divinità del sistema delle stelle – vale a dire lo star system planetario ).

Si dice che ogni cambio di mezzi di comunicazione determini, prima o poi, trasformazioni radicali: Gutemberg avrebbe portato alla rottura dell’universalismo cattolico, le gazzette della stampa alle rivoluzioni borghesi, i mezzi di comunicazione di massa ai totalitarismi ( sia quelli sconfitti sia quelli vincenti…). Alcune di queste trasformazioni avrebbero messo in discussione la concentrazione del potere, altre l’avrebbero favorita.

E adesso cosa accadrà? Chi trarrà giovamento da questa saturazione? Si salverà l’articolazione sociale? Sopravviveranno le minoranze oppure devono omologarsi o sparire? Avremo “uomini nuovi” perfettamente modellati da ideologie uniche e pervasive? Qui forse siamo ben oltre al consumo materiale: ormai consumiamo narrazioni a velocità ipersonica…

P.S. Nei prossimi giorni il post con la terza puntata di Narrazioni e Verità, particolarmente impegnativa ma anche di notevole interesse.

 

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Cos'è questo?

State guardando Alterazioni spazio-sensoriali nel Davide Pinardi.

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