Cinici e creduloni

May 13th, 2011 Comments Off

Terremoti e morti viventi

A parere di un noto giornalista, molti di quelli che nei giorni scorsi sono fuggiti da Roma per la paura di un incombente ipotetico terremoto, nonostante le rassicurazioni di illustri geologi, sarebbero convinti che Bin Laden è vivo. E per argomentare questa sua intuizione, su cui sarebbe disposto a scommettere, spiega che ormai, per difenderci da “un eccesso di messaggi seduttivi, viviamo immersi in una brodaglia di cinismo… Il mondo pullula di dietrologi, di teorici della cospirazione e più banalmente di poveri cristi che non si fidano delle religioni, delle istituzioni e nemmeno dei congiunti, non sempre a torto”. Ma, al contempo, l’insopprimibile bisogno di credere spinge gli esseri umani “a spalancare il cuore a chi sappia bussare alla loro porta con l’aureola del cane sciolto o del perseguitato per vendere sogni e paure”.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41

Dunque una parte consistente degli esseri umani è caratterizzata, inevitabilmente, da cinismo e al contempo da creduloneria. Altri, invece, probabilmente per qualche particolare dote costitutiva, sanno riconoscere il vero dal falso e non sono né cinici né creduloni.

Un’intuizione suggestiva, dunque, anche se molto fragile. In Abruzzo il pericolo di un terremoto venne negato da illustri specialisti più per convenienza politico-accademica che per convinzione scientifica. Le centrali nucleari in Giappone sono state dichiarate a prova di terremoto da esperti di grande autorità ( e quanti anche in Italia ne erano assolutamente certi ). Vaste categorie professionali vivono vendendo rassicurazioni a paure artificiali che loro stessi hanno creato il giorno prima. Bin Laden sarà anche morto ma i racconti ufficiali della sua fine e di tutto ciò che vi sta attorno appaiono scombinati dal principio alla fine e, con il passare del tempo, peggiorano con integrazioni narrative di strumentale stupidità invece di risultare più via via coerenti.

http://blog.ilmanifesto.it/losangelista/2011/05/10/la-barba-di-priapo/comment-page-1/#comment-218

Insomma, la questione è più complicata. Come si fa a stabilire chi è cinico e chi è credulone? Bisognerebbe sapere con certezza che cosa è vero e che cosa è falso. Di certo, il cinismo e l’incredulità ( non la credulità…) si diffondono quando i creatori di grandi rappresentazioni collettive della realtà ( politici, scienziati, esperti di economia ecc.) non sono più credibili perché sospettabili di essere disonesti, improvvisatori e approfittatori: in sostanza, non si sa se raccontano balle, ma di certo appaiono inaffidabili. E al cinismo e alla incredulità contribuisce il fatto che molti giornalisti, invece di mettere sotto pressione quelle pubbliche narrazioni tanto spesso truffaldine, le alimentano e ne traggono profitto senza spirito critico, senza dignità, senza serietà ( pensando magari, tra sé e sé, che sono costretti a comportarsi così perché i propri lettori, troppo cinici e insieme troppo creduloni, desiderano non storie “vere” ma storie “forti”… ).

 

 

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