La Storia non premia la Verità: premia i vincitori.
Per la guerra con l’Irak la “Comunità internazionale” giustificò il suo scendere in campo affermando che quel Paese era in possesso di armi di distruzione di massa e “bisognava fermarlo”. Il Segretario di Stato americano esibì davanti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU ( e all’opinione pubblica internazionale ) una straordinaria serie di falsità ( con rapporti, video, fotografie, boccette di sostanze misteriose ) per giustificare l’aggressione. Saddam dal canto suo negava tutto. Le grandi manifestazioni contro la guerra furono del tutto inutili: i loro partecipanti venivano denunciati come degli ebeti complici oggettivi di un criminale. Alla fine, almeno centomila morti dopo, si è visto che aveva ragione Saddam ( che è finito impiccato ) e non Bush e i suoi alleati. Questi ultimi avevano proprio mentito, molti consapevolmente, altri inconsapevolmente ( ma la sostanza non cambia ). Le loro menzogne però oggi sono state dimenticate, o vengono considerate “trascurabili” da raffinati strateghi in base a considerazioni di realpolitik. Non che Saddam fosse buono, ma in questo caso – e centomila morti dopo – si è visto che aveva ragione lui ( e soprattutto avevano ragione i pacifisti ).
La “Comunità internazionale” ( un concetto vago che di norma coincide con l’altrettanto vago concetto di “Occidente”, che a sua volta si identifica in base a una comune adesione a dei pretesi “valori occidentali” di democrazia e rispetto dei diritti umani a loro volta legittimati dalla “Comunità internazionale: insomma, un circolo “virtuoso”…) adesso afferma che l’Iran sta costruendo la bomba atomica. L’Iran nega. A chi bisogna credere? Fra dieci anni forse lo sapremo. Forse dopo un immenso numero di morti.
La “Comunità internazionale” denuncia, di questi tempi, che in Siria il Regime commette quotidianamente repressioni sanguinose. Quel governo nega. Alcuni osservatori internazionali gli danno ragione ma per la “Comunità internazionale” sono dei fessi o dei venduti. Se gli dessero torto diventerebbero probabilmente delle persone serie e oneste. E il mainstream giornalistico non ha dubbi, anche se riporta di norma notizie prese da un sito che le ha prese da un altro sito che le ha prese da un sito clandestino di oppositori che non possono rivelare la loro identità… Proprio come è avvenuto in Irak e in Libia: chi afferma che le questioni sono più complesse diventa un venduto ai dittatori. Che rimangono esecrabili dittatori, ma non per questo su tutto devono per forza mentire… ( invece i dittatori che, chissà per quale motivo, alla “comunità internazionale” vanno bene diventano portatori di verità).
Bisognerebbe sempre dubitare delle pretese “Verità” spacciate da chiunque, dai “buoni” come dai “cattivi”, perché spesso chi sono i buoni e chi i cattivi verrà deciso dopo, in base a chi ha vinto.
Insomma, le menzogne fanno parte della Storia ( ma si ricordano soltanto quelle dei vinti ).