Il quartiere dell’Unione Europea a Bruxelles

January 9th, 2019 Comments Off

Sì, vale il viaggio.

Visitare il nuovo nuovo immenso quartiere dell’Unione Europea, che pare sia costato un paio di miliardi di euro, è un’esperienza molto interessante. E’ enorme, visibile testimonianza di una titanica  presunzione di essere qualcosa di nuovo, importante, nobile, protettivo, generoso, definitivo…  Ogni edificio, ogni piazzetta, ogni passaggio interno o esterno omaggia, in apparenza equanimemente, uno dei Paesi componenti l’Unione, uno dei suoi passati leader europeisti, uno dei suoi “successi”. Altiero Spinelli, quello del Manifesto di Ventotene e della necessità della guerra all’Unione Sovietica, è celebrato ovunque. Il tutto con il classico discorso autoreferenziale di ogni regime, quello che afferma “Ora ci siamo noi, è iniziata un’epoca nuova, tutta la violenza del passato è stata superata. Noi siamo, insomma, la fine della Storia e l’inizio della realizzazione del Sogno”. La Storia è piegata al presente. Rigorosamente anticomunista, rigorosamente buonista, rigorosamente ottimista. Sogno, etica, ecumenismo… Non una parola sui disastri combinati, sulla frenetica opera delle lobby finanziarie, sui privilegi dei “mandarini” che lo popolano. Un monumento al presente. Un monumento di vetro straordinariamente opaco e, credo, di straordinaria fragilità.

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Cos'è questo?

State guardando Il quartiere dell’Unione Europea a Bruxelles nel Davide Pinardi.

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