Ma chi è un “maestro”?
Una persona che, in qualche occasione o in molte circostanze, ci ha insegnato qualcosa? Che ci ha dato una visione differente su una parte piccola o grande della realtà? Che ci ha “spiazzato” facendoci intuire che il pensiero è un reticolo e non una linea? Che ci ha dimostrato praticamente che nel percepire il mondo attorno a noi ( e quello interiore ) dovremmo sempre confrontarci con incroci, con lateralità, con punti di vista differenti?
Un “maestro” è qualcuno che ci ha dato qualcosa della cui importanza ci siamo accorti generalmente in ritardo? Qualcuno che ci ha aiutato a formarci o ad abbandonare vecchie formazioni?
Già, chi è un “maestro”?
Dare una definizione di “maestro” sembra quasi creare lo stesso problema del dare una definizione di “tempo” o di “intelligenza”: se non me lo chiedi lo so, se me lo chiedi non lo so ( Agostino?). In ogni caso, del fatto che un maestro sia stato per noi veramente un maestro ci accorgiamo soltanto quando è morto. Per questo i miei possibili “maestri” viventi mi devono perdonare. Non li inserisco nella mia galleria: è meglio così anche per loro.
Nella pagina “Ritratti dei miei maestri” (sottopagina di questa) ho creato appunto una galleria – parziale – dei loro ritratti: se volete potete provare a indovinarne qualcuno. Se ne azzeccate almeno dieci vi faccio un regalo…